Il centro storico conserva intatte alcune abitazioni padronali del XVIII e XIX secolo, le chiese di Santa Maria, Santa Barbara, Santa Croce e la chiesa neoclassica di San Giorgio.
Il paese si estende nella vallata fra monte Arana e monte Pélao. Il territorio, che ha assunto rilievo in campo scientifico grazie alla presenza di numerose emergenze archeologiche legate alla prenuragica "cultura di Bonnanaro", è caratterizzato da un andamento collinare ricco di falde acquifere e corsi d'acqua che hanno incentivato la coltivazione del ciliegio e della vite.
ciliegie rosse di bonnanaroIl centro, di tradizione prevalentemente agricola, deve la sua fama alla coltivazione della vite e soprattutto delle ciliegie. La varietà di ciliegie di Bonnanaro è conosciuta in tutta l'Isola e mantiene inalterate le sue modalità di raccolta manuale coinvolgendo numerosa forza lavoro fra la metà di maggio e la metà di giugno. La coltura del ciliegio e la relativa raccolta dei suoi frutti, fra i più buoni del territorio italiano, ha indotto l'Amministrazione comunale e la Pro loco a promuovere la "Fiera delle ciliegie" che prevede anche la promozione e vendita dei numerosi prodotti enogastronomici del territorio, veri e propri strumenti di rilancio per l'economia locale.
corona moltanaIl territorio è ricco di testimonianze archeologiche che vanno dalle necropoli neo-eneolitiche di Korona moltana, di Pertusos e di Sas turres, ai nuraghi Malis, Nieddu, Maria de riu e Toncanis. Presenti sul territorio anche le domus de janas, case delle fate secondo la tradizione e, invece, secondo i più accreditati archeologi, suggestivi edifici tombali scavati nella roccia.
I reperti rinvenuti nel territorio risalgono ad un'epoca anteriore al periodo nuragico, denominata "cultura di Bonnanaro" e sviluppatasi in Sardegna nel II millennio a.C. Inoltre, la "cultura del vaso campaniforme", espressione delle genti che abitarono il territorio fra il neolitico e l'età del bronzo, è provata dal ritrovamento di interessanti reperti dalla caratteristica forma di campana rovesciata.
In località Korona Moltana, il territorio presenta un importante sito ricco di catacombe la cui scoperta, avvenuta nel 1889, ha riportato alla luce alcuni sotterranei, formati da sei celle e scavati nella roccia calcarea. Gli scavi archeologici hanno permesso di rinvenire anche scheletri umani, sepolti con preziosi corredi funerari costituiti da suppellettili di ceramica, ora custoditi presso il museo Sanna di Sassari.
La frequentazione del territorio in epoca romana è testimoniata da alcuni reperti ceramici rinvenuti in diverse località del territorio tra cui monte Arana, Bonossa e Sas turres, quest'ultima nota per i resti di una una "mansio", una stazione di posta romana, antico crocevia per Olbia e Porto Torres.
Il villaggio di Bonnanaro nasce indicativamente intorno all'anno 1000 d.C., anticamente si chiamava "Gunar", poi trasformato in "Gunnanor", e faceva sicuramente parte della diocesi di Sorres. Fra i motivi che spinsero gli antichi frequentatori del territorio a stanziarsi nella zona vi furono la presenza dell'antico monastero di San Pietro di Sorres e un suolo ricco di acqua che offriva ai suoi abitanti anche la protezione dei monti circostanti.
Dopo il crollo del giudicato del Logudoro, Bonnanaro appartenne ai Doria che la controllarono per quasi un secolo. Nel 1420 la Villa passò sotto i catalano-aragonesi e venne assegnata come contrada al feudo del Meilogu. Il feudo sopravisse per quasi quattro secoli, divenendo baronia in età spagnola e contea nel 1631. Il passaggio alla dignità di marchesato del 1635 sancì anche il momento più alto del suo sviluppo finchè, un secolo più tardi, nel 1796, guidato da Giovanni Maria Angioy, il paese aderì alla rivolta ed arrivò a distruggere il palazzo feudale costruito dai Carrillo nel 1500.
La fine del feudo è datata 1840, quando, grazie alla carta reale di Carlo Alberto del 1838, fu definitivamente riscattato ed il paese iniziò a godere di una maggiore autonomia all'interno della provincia di Alghero e poi di Sassari.
santa croceIl centro storico, dall'elaborato impianto urbanistico, conserva alcune abitazioni padronali del XVIII e XIX secolo piuttosto interessanti dal punto di vista architettonico. Inoltre sono presenti importanti luoghi di culto come la chiesa parrocchiale di San Giorgio, le chiese di Santa Barbara e di Santa Croce, edificata nel 1624, antico oratorio dell'omonima confraternita.
A brevissima distanza dal centro abitato, ai piedi del monte Pélao, si trovano le chiese di Santa Maria e San Basilio, edificata nella prima metà del XVIII secolo.
chiesa di Nostra Signora di Monte AltanaLa chiesa di Nostra Signora di monte Arana sorge in cima al monte omonino, a 5 km dal paese, ed è intitolata alla "Madonna delle Grazie".
Fra gli uomini illustri di Bonnanaro ricordiamo Francesco Carboni (1746 - 1817), insigne letterato e autore del famoso poema "De coralliis", dedicato alla pesca del corallo ad Alghero, Giuseppe Raga (1873-1957), sublime poeta al quale è dedicato un concorso di poesia logudorese, Salvatore Budroni, scomparso a Ploaghe nel 2004, valente poeta e improvvisatore in limba e Pasqualino Budroni Sanna (1922- 1998), pittore e disegnatore di fama nazionale che ha ispirato la sua arte pacifista e laica all'esperienza vissuta in un campo di concentramento.